La normativa ADR regolamenta il trasporto di merci pericolose su strada; ma non si riferisce a tutti quanti i rifiuti pericolosi, piuttosto a quelli contenenti materiale che può diventare pericoloso a seguito di incidenti
L’ADR è un accordo europeo che disciplina il trasporto delle merci pericolose su strada. La normativa stabilisce le tipologie di veicoli idonee al trasporto delle merci pericolose. Inoltre indica quali siano gli imballaggi da utilizzare e le etichette da applicare su colli e veicoli.
L’ADR definisce quali rifiuti possano rappresentare un pericolo nel trasporto all’impianto di destino, inoltre specifica le modalità con cui indicare la pericolosità della merce sugli appositi documenti.
Si precisa che la normativa ADR non si riferisce ai cosiddetti rifiuti pericolosi, piuttosto a quei rifiuti che contengono specifiche sostanze esplicitate dalla normativa stessa.
Per capire meglio analizziamo l’accordo nel dettaglio.
La normativa
La sigla ADR è un acronimo dell’espressione francese “Accord européen relatif au transporter international des merchandises Dangereuses par Route“, tradotto in italiano “accordo europeo relativo al trasporto internazionale di merci pericolose su strada”.
Ad oggi i paesi firmatari dell’accordo sono più di 50 e la sua valenza giuridica va ben oltre i confini dell’Unione Europea.
La normativa ADR consta di diversi articoli, ai quali si aggiungono due allegati (A e B) e un protocollo d’intesa. Una delle parti più importanti dell’accordo, ossia le disposizioni riguardanti le pratiche di trasporto, si trova all’interno degli allegati.
Tra le varie disposizioni, l’Allegato A contiene la lista e la classificazione delle merci pericolose, oltre che le norme riguardanti gli imballaggi, le procedure di spedizione e le modalità di compilazione del documento di trasporto; da non dimenticare poi le esenzioni e le istruzioni in caso di emergenza. L’Allegato B invece contiene tutte le disposizioni riguardanti il trasporto e l’equipaggiamento ad esso relativo.
La normativa ADR sancisce poi un’altra serie di obblighi tra i quali la nomina di un consulente ADR.
Altro obbligo previsto è quello dell’equipaggiamento speciale dei mezzi adibiti al trasporto di merce pericolosa; questi infatti devono essere equipaggiati con due estintori, occhiali e casco protettivi e segnali di avvertimento di colore arancione.
Inoltre chi guida questi veicoli deve obbligatoriamente possedere apposito certificato, anche detto “patentino ADR“. Il patentino deve essere rinnovato ogni 5 anni.
Consulente ADR
Il consulente ADR altri non è che un consulente per la sicurezza dei trasporti. Detta figura professionale è stata introdotta dal decreto legislativo numero 35 del 2010. Per poter operare deve possedere un certificato di formazione rilasciato dal Ministero dei Trasporti o altra autorità competente.
Il consulente ADR ha il compito di far rispettare le direttive e gli obblighi riguardanti il trasporto delle merci pericolose. Le aziende che effettuano il trasporto di tali sostanze hanno l’obbligo di avvalersi di questa figura professionale.
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Rifiuti soggetti ad ADR
Partiamo dal presupposto che non tutti i rifiuti pericolosi sono soggetti alla normativa ADR. Un rifiuto infatti è assoggettato a tale normativa solo quando è in grado di creare danni a seguito di un incidente dovuto al trasporto.
Ne consegue che alcuni rifiuti pericolosi, come per esempio quelli infiammabili o esplosivi, saranno soggetti a normativa ADR. Discorso differente invece per i rifiuti mutageni o sensibilizzanti, i quali non sono pericolosi per un potenziale incidente, ma piuttosto per un esposizione prolungata.
Necessitano invece di una valutazione specifica i rifiuti tossici, corrosivi ed ecotossici, per i quali potrebbe vedersi o meno la necessità di disporre un trasporto in ADR.
Per approfondire leggi anche: Classi di pericolosità rifiuti | Elenco completo delle sigle HP
Sanzioni
Eventuali violazioni della normativa ADR sono disciplinate dal Codice della Strada. Le sanzioni emergono nel caso in cui non vengano rispettate le prescrizioni della normativa. A tal proposito esistono diverse ipotesi, per esempio le violazioni riguardanti l’etichettatura e l’idoneità strutturale dei mezzi di trasporto comportano una sanzione che va dai 406 ai 1632 euro, con conseguente sospensione di patente e carta di circolazione da 2 a 6 mesi. La medesima sanzione è prevista anche in caso di violazione delle norme relative all’equipaggiamento del veicolo.
In caso di etichettatura errata o mancante, o imballaggio non a norma si va incontro a una sanzione dai 163 ai 652 euro.
Sono previste sanzioni anche in caso di violazione delle norme in materia di equipaggiamento personale e documentazioni di trasporto. In questo caso si parla di una sanzione pecuniaria che va dai 406 a 1632 euro, con conseguente perdita di due punti sulla patente.
Abbiamo visto come il trasporto di merce pericolosa su strada sia assoggettato a regole e obblighi precisi, la cui violazione comporta conseguenze sotto diversi profili. Il rispetto della normativa ADR è quindi fondamentale per le aziende che operano nel mondo del trasporto dei rifiuti.
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Articolo redatto da Paolo Alpa