Le batterie auto sono rifiuti pericolosi; smaltirle in modo corretto consente di recuperare il materiale in esse contenuto e di aiutare l’ambiente
Come ben sappiamo le batterie auto hanno un loro ciclo di vita, ma quando questo si esaurisce che fine fanno? Si possono riciclare? La risposta è sì.
Prima di parlare del recupero delle batterie è utile capire come sono fatte e qual è la normativa che ne disciplina smaltimento e recupero.
Innanzitutto va precisato che parliamo di batterie al piombo, che si distinguono dalle batterie al litio per auto elettriche. A queste ultime dedicheremo un contenuto specifico.
Parlando di batterie auto al piombo dobbiamo sapere che si tratta di oggetti formati da differenti strati metallici sovrapposti tra loro. Proprio per questo motivo le operazioni di riciclo che riguardano queste batterie sono molto complesse.
Chi effettua il cambio della batteria esausta, come ad esempio le officine, è tenuto a rispettare il d.lgs. 188 del 2008 (attuativo della Direttiva Europea 2006/66 CE). Questa normativa disciplina lo smaltimento, il recupero e il riciclo delle batterie auto.
Naturalmente la batteria dell’automobile non può essere gettata con i rifiuti normali. Si tratta infatti di un rifiuto pericoloso (identificato con il codice CER 16.06.01). Seppur vero che il 99% dei componenti di una batteria auto è riciclabile, bisogna considerare che le restanti materie sono altamente inquinanti. Si parla dal proposito di plastica, piombo ed elettrolita.
Smaltimento e recupero batterie auto
Lo smaltimento e il recupero delle batterie è fondamentale, non solo per recuperare il materiale in esse contenuto, ma anche per ridurre l’impatto ambientale che le componenti inquinanti avrebbero sull’ecosistema, sulle acque e sul suolo.
La raccolta delle batterie auto esauste normalmente avviene nelle autofficine. Infatti se si effettua il cambio batteria in officina, questa è tenuta a ritirare la batteria esausta e a provvedere allo stoccaggio e al successivo smaltimento. L’officina si impegnerà quindi a conferire le batterie auto usate agli appositi operatori autorizzati al ritiro.
A tal proposito si può far riferimento al consorzio Cobat RIPA, che si occupa della raccolta e dell’avvio al trattamento di pile, batterie e accumulatori.
Metodo pirometallurgico
Le batterie vengono tritate da apposite lame. Queste creano una polvere che viene depositata in una vasca con acqua. Qui la plastica galleggia, mentre i metalli si depositano sul fondo; è in questo modo che il metallo viene separato dalla plastica. Durante questa fase viene anche recuperato l’elettrolita, ossia il liquido presente all’interno delle batterie. Liquido peraltro molto pericoloso.
Una volta isolata la polvere metallica si passa alla fase di fusione. La polvere viene inviata alla fornace dove si raggiungono temperature attorno ai 1000° C. Il metallo fuso (il piombo nel caso delle batterie delle automobili) viene colato all’interno di lingotti. Questa operazione consente di riutilizzare il metallo inserendolo in un nuovo ciclo produttivo.
Smaltimento batterie per privati
Se il cambio batteria viene effettuato da un privato, questi è tenuto a smaltire la batteria esausta in modo responsabile. Innanzitutto può chiedere al rivenditore della batteria auto nuova se è autorizzato a ritirare e a stoccare la batteria usata. Inoltre il privato può anche rivolgersi a un autofficina, la quale però non è obbligata a ritirare la batteria usata.
È buona norma che il privato che si dedica alla sostituzione fai da te della batteria, si rivolga alle isole ecologiche comunali. Queste sono tenute a ritirare le batterie esauste.
Batterie auto elettriche
Le batterie delle auto elettriche sono batterie al litio. La loro composizione è differente rispetto alle batterie al piombo utilizzate per le auto normali. Il loro recupero è molto complesso, per questo motivo ne parleremo più approfonditamente in un articolo dedicato.
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Articolo redatto da Paolo Alpa